L’ingresso in ospedale di un bambino è sempre un evento traumatico ed improvviso, una frattura del quotidiano e un ostacolo verso l’autonomia che egli sta conquistando. Diminuiscono le possibilità di movimento fisico, si modifica il regime alimentare, non c’è più la propria casa, la propria stanza, i propri giochi e libri, i propri fratelli, gli amici, la scuola, gli spazi del tempo libero. La giornata si riempie di azioni e di sentimenti che possono incutere paura.
In che modo migliorare la qualità della vita durante le cure facendo in modo che l’esperienza della malattia e del ricovero possano non essere vissute come separate dalla propria vita, ma integrate nei personali percorsi di crescita dei piccoli pazienti?
Supporto psicologico durante il ricovero e la permanenza in ospedale, mediazione tra paziente, famiglia e personale sanitario, spazi laboratoriali per elaborare le emozioni complesse legate alla malattia e i percorsi di cura, momenti formativi per incentivare una collaborazione continua “tra e con” il personale medico e paramedico: sono alcuni degli strumenti di lavoro di cui si può avvalere uno psicologo in un ospedale o un reparto pediatrico, anche in linea con i modelli di intervento messi a punto a livello internazionale. I Child Life Program, ad esempio, sono ormai una pratica diffusa nelle più importanti strutture di cura pediatriche a livello internazionale, con l’intento di occuparsi dei problemi psicologici che piccoli pazienti e genitori incontrano durante l’esperienza di ospedalizzazione. Un servizio di Child Life lavora per il benessere psicologico ed emotivo dei bambini in ospedale, con l’intento di minimizzare il disagio che vivono in relazione alla propria malattia e ai percorsi di cura. Si tratta di attività che non si sovrappongono agli interventi di cura esistenti, ma si propongono invece di sostenerli e rinforzarli (Child Life Council, Committee on Hospital Care,2006),.
In questa prospettiva, un approccio psicoanalitico risulta particolarmente efficace nel sostenere i vissuti emotivi dei pazienti e dei loro famigliari durante la permanenza in ospedale.
Tale approccio, infatti, consente allo psicologo di aiutare il paziente a riconoscere e rielaborare le emozioni complesse e profonde legate alla malattia, così da facilitare il percorso di cura e la qualità della vita durante la permanenza in ospedale.
Il bambino, ad esempio, può essere in difficoltà nel mettere in parola un dolore fisico, attivando difese e resistenze che vanno a complicare la formulazione di una diagnosi (Petrelli 2015). Il carico emotivo, inoltre, può diventare eccessivo anche per il genitore, soprattutto quando i sintomi del bambino non sono subito chiari. Tutto questo può ostacolare la collaborazione con i medici, limitando la possibilità di una diagnosi più rapida e chiara, così come la scelta dei trattamenti più efficaci.
È proprio in questi momenti che lo psicologo dell’infanzia a orientamento psicoanalitico può offrire un significativo contributo a sostegno del bambino e dei genitori, fungendo da ponte con l’équipe medica e facilitando la comunicazione (Freud e Bergmann 1965, Polacco e Menzies 1992). Lo psicologo nel reparto, in particolare, rivolge l’attenzione a genitori e bambini nei momenti in cui non è facile decifrare ciò che sta accadendo. La sua presenza presenza neutrale e contenitiva si propone di svolgere una funzione coadiuvante, di “bonifica” delle angosce, così da sgombrare il più possibile il campo da vissuti che potrebbero rendere intollerabile l’attesa e la permenenza in reparto.
Bibliografia citata nell’articolo
Child Life Council, Committee on Hospital Care (2006), Child Life Services., in American Academy of Pediatrics Volume 118, Number 4
Freud A., Bergmann T. (1965). Bambini malati. Un contributo psicoanalitico alla loro comprensione. Trad. it., Torino: Boringhieri, 1974.
Petrelli D., (2015), Il corpo malato: relazioni terapeutiche con bambini e adolescenti. Introduzione, Richard e Piggle 23,4, Il Pensiero Scientifico Editore
Polacco W. E Menzies L.I. (1992), Bambini in ospedale. Una ricerca dalla Tavistock Clinic. Liguori Editore
A cura del l’associazione Psifia (D.Morciano, R. De Lorenzis, S. Scrimieri, A. Vantaggio, A. Polito, R. Loparo, M. Taurino)