La mia esperienza di tirocinio post-lauream con Psi.f.i.a.

Il Racconto/Testimonianza dell’esperienza di Tirocinio Post-Lauream a cura della Dott.ssa Caterina Milone (Laureata in Metodologia dell’Intervento Psicologico presso l’Università del Salento di Lecce) 

 

Nei sogni comincia la responsabilità”. Questa citazione di W.B. Yeats risalta su una parete dello studio. La guardo e mi sembra che queste parole possano sintetizzare il senso di ciò che ho appreso in questi mesi di tirocinio con Psi.f.i.a.
I sogni sono espressione dell’attività inconscia, rimandano alla teoria psicoanalitica che fonda l’approccio al lavoro adottato dalla mia tutor Anna Vantaggio e dalle sue colleghe. Un approccio che invita ad andare in profondità, osservare, ascoltare con attenzione l’altro e se stessi. Un metodo che consente di distinguere e accogliere le sfumature dell’esperienza, attraverso un esercizio costante nel dare spazio sia alla gioia che allo sconforto, sia alla soddisfazione per gli obiettivi raggiunti che alla frustrazione per i limiti incontrati.
Anche i sogni sono colorati con sfumature diverse. Ci sono i sogni dei bambini che giocano con la complessità in modo semplice. Quelli dei ragazzi che tracciano con la fantasia gli orizzonti del proprio futuro. Quelli degli adulti che a volte fanno fatica a ricordarli. Ci sono anche quelli degli psicologi che, ogni giorno, si impegnano nel proprio lavoro con passione e determinazione per tutelare la possibilità di sognare e creare occasioni per farlo “insieme”.
Soprattutto, i sogni non sono solo quelli che si fanno quando si dorme. Sognare non significa necessariamente allontanarsi dalla realtà. Anzi, restare sensibili all’onirico da svegli, con i piedi ben a terra e gli occhi vispi, può consentire di attingere a risorse ulteriori per affrontarla.
Condividendo spazio e tempo con le professioniste di Psi.f.i.a., ho imparato che la responsabilità dei sogni si concretizza nella scelta di investire quotidianamente energie e risorse nella costruzione di attività per promuovere il benessere dei più piccoli delle loro famiglie. Tutto ciò, tenendo a mente il contesto più ampio, perché prendersi cura dei sogni (e dei “sognatori”) significa anche contribuire allo sviluppo del proprio territorio e di una rete che si estenda oltre i suoi confini… partendo da se stessi. Continuando a formarsi, a progettare, a dialogare e a mettersi in discussione.
Porto con me la traccia di questa esperienza, con la consapevolezza che lavorare assumendosi la responsabilità dei sogni richiede impegno e con la voglia di ricordarmi che ne vale la pena.